rapportoPVC2011Traduzione curata da GVC Italia

Con questo Rapporto CONCORD vuole identificare alcune incoerenze tra le politiche UE e gli obiettivi di sviluppo. Come stipulato nel Trattato di Lisbona, la UE è impegnata a sradicare la povertà nei paesi in via di sviluppo (PVS). Salvaguardando la propria prosperità la UE non si pone in contrasto con l’obiettivo di migliorare gli standard di vita delle persone povere nei PVS. In effetti, nel mondo interconnesso di oggi il primo obiettivo non può essere raggiunto a prescindere dal secondo. Con l’articolo 208 del Trattato di Lisbona, la Policy Coherence for Development (PCD) è divenuta un obbligo all’interno del trattato. L’articolo implica che tutte le politiche della UE devono essere di supporto alle necessità di sviluppo dei PVS, o quanto meno non in contraddizione con l’obiettivo dello sradicamento della povertà. Il principio della PCD propone un approccio nuovo, con l’introduzione nel policy making di obiettivi più ampi e più a lungo termine. Assieme alle politiche per lo sviluppo e agli aiuti effettivi, la PCD costituisce uno strumento significativo e complementare che può avere un impatto notevole sullo sviluppo sostenibile, sullo sradicamento della povertà e sul rispetto dei Diritti Umani. Nel Rapporto, un approccio basato sui diritti umani viene applicato alle politiche UE ritenute contrarie alla base di riferimento costituita dalla PCD. Ciò richiede un focus sulla protezione dei diritti umani delle persone più povere e marginalizzate della società, un impegno che la UE dovrebbe far proprio, ponendosi come leader attivo nel promuovere e difendere i diritti umani. La PCD non costituisce infatti solo una condizione prevista dal trattato ma anche un obbligo rivolto ad assicurare l’effettivo rispetto dei diritti umani delle persone povere e un progresso accelerato nella direzione dello sradicamento della povertà. CONCORD accoglie positivamente gli sforzi compiuti finora, ma fa appello alla UE per un’applicazione della PCD in tutte le politiche europee più concreta e corretta. L’ambizione di CONCORD è di spingere l’Unione Europea a cambiare le politiche non coerenti con questi principi, data la sempre maggiore evidenza che la PCD ha il potenziale necessario per fare la differenza con riferimento alla condizione di milioni di persone nei Paesi in Via di Sviluppo. Nel Rapporto vengono proposte alle istituzioni della UE responsabili della corretta applicazione del Trattato di Lisbona numerose raccomandazioni volte ad accrescere la coerenza delle politiche. Il Rapporto include un capitolo sul quadro istituzionale e quattro capitoli tematici che si concentrano su quattro aree relative alle politiche per la sicurezza alimentare, le risorse naturali, la sicurezza delle persone e l’emigrazione. Questi capitoli esaminano in dettaglio le politiche dell’Unione, le misure specifiche, le funzioni e gli strumenti volti a promuovere, o che al contrario ostacolano, l’effettiva realizzazione della PCD.

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