L’Unione Europea definirà la propria proposta sui nuovi obiettivi del millennio entro dicembre 2014. L’ha annunciato il 15 luglio il vice ministro Pistelli, nella conferenza stampa a conclusione della riunione informale dei ministri dello sviluppo, ospitata a Palazzo Vecchio a Firenze, alla presenza del Commissario Europeo per lo sviluppo Piebalgs. Spetta all’Italia presiedere il percorso dell’Europa verso una posizione comune per i negoziati che dovranno portare la comunità internazionale a concordare nuovi ambiziosi obiettivi per lo sviluppo sostenibile nel 2015.
La proposta europea si alimenterà delle Comunicazioni preparate dalla Commissione nel 2013 e nel 2014, che portano il significativo titolo A decent for life for all e impegnano l’Europa a sconfiggere la povertà entro il 2030. Non mancano però le incertezze sotto il profilo istituzionale visto che gli assetti all’interno della Commissione cambieranno nel semestre di presidenza italiana, dopo le elezioni europee dello scorso maggio. Incertezza paventata dallo stesso Pistelli, che, proprio in occasione del side event del 14 luglio organizzato da CONCORD Italia, insieme al Comitato Expo dei Popoli, ha ricordato la difficoltà a dover lavorare su temi strategici in una condizione di transizione istituzionale, tenendo conto che la nuova Commissione sarà operativa non prima del mese di novembre.
Ammissione che è suonata a molti dei presenti come una dichiarazione di cautela eccessiva. Non potrebbe forse darsi che assetti europei in divenire possano lasciare maggiore spazio alla presidenza italiana? La determinazione del nostro governo potrebbe essere lo strumento per spingere l’Europa a sostenere un’agenda dello sviluppo sostenibile a 360° gradi, specialmente dal punto di vista dei Paesi partner e sotto il profilo delle risorse che saranno necessarie.
La posizione europea dovrà poi tenere conto almeno di un paio di fattori. Infatti, si deve ancora attendere il rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite che deve far sintesi del lavoro fin qui svolto dall’Open Working Group e dal gruppo di esperti per la finanza sostenibile. Va inoltre presa in considerazione la decisione di svolgere la conferenza per la finanza per lo sviluppo nel luglio 2015 a Addis Abeba; scelta che corrisponde all’esigenza di arrivare presto a un accordo sugli strumenti finanziari che dovranno sostenere gli obiettivi che entreranno nella nuova agenda per lo sviluppo. Nelle prossime settimane, quindi, spetta all’Italia e ai suoi partner europei un duro lavoro anche su questo fronte; l’auspicio è che, grazie anche all’intervento del nostro Paese, non manchino occasioni di confronto con gli stakeholders per mettere l’Europa sul binario giusto.
*Vice Segretario Generale Action Aid e componente del Gruppo di Lavoro Aid Watch di CONCORD Europa