migrantiLunedì 29 Settembre 2014 – ore 17-20
Paternò (CT), Sala Conferenze Biblioteca comunale, Via Monastero 4

L’Italia, in occasione del semestre di Presidenza europea, è chiamata a una grande responsabilità, per affrontare le sfide che garantiscano ai migranti i diritti e la dignità della persona, eliminando ogni forma di razzismo e xenofobia. Più in generale i diritti  umani dovrebbero essere il punto di riferimento di ogni forma di cooperazione in materia di controllo dell’immigrazione tra l’UE e Paesi terzi.

Oggi la Sicilia rappresenta la “porta d’Europa” nel Mediterraneo. Il dettaglio locale mostra come sia cambiata la geografia del fenomeno: la Sicilia rimane la regione con più arrivi, ma si registra una diversificazione delle località interessate. Il 95% degli sbarchi  è avvenuto in località diverse da Lampedusa, che vede un dimezzamento degli arrivi. Migliaia di persone stanno partendo dalle coste africane. I nuovi arrivati sono afghani, siriani, algerini, libici, somali e sudanesi, che fuggono da guerre e regimi dittatoriali. Secondo l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) i recenti flussi sono costituiti da persone che, secondo le norme internazionali e la legge italiana, hanno il diritto di ottenere protezione, una volta arrivati nel Paese. È necessaria una politica europea di salvaguardia dei diritti umani, a partire dal soccorso in mare, dall’applicazione del principio di non respingimento. E da un maggiore coordinamento delle strutture di prima accoglienza, e dal loro completamento con adeguate misure di inserimento socialeIl dibattito sulla revisione del sistema Schengen, accesosi a seguito della “Primavera araba”, si è andato ulteriormente complicando a causa degli arrivi in massa di immigrati irregolari sui confini di altri Stati. Quando si  crea un’area di libera circolazione, i confini esterni diventano la nuova frontiera di tutti. Per questo è necessario mobilitare tutte le risorse disponibili per assicurare un controllo più efficace di tutte le frontiere esterne. Occorre verificare l’effettiva applicazione degli obblighi in materia di diritti umani sanciti dal Trattato di Lisbona del 2009 da parte dell’agenzia per le frontiere esterne.

Oggi, con la creazione di Frontex Plus, l’Unione europea torna a essere protagonista nel Mediterraneo,  ponendo le basi per il ritiro di Mare Nostrum, che avrà come sua articolazione operativa quella della frontiera del Mediterraneo e di Schengen.

 

Questa iniziativa è realizzata con il contributo dell’Unione Europea e del Ministero degli Esteri italiano. I contenuti sono di sola responsabilità di Concord Italia e del Cipsi, e in nessun modo possono essere considerati rappresentativi delle opinioni dell’Unione Europea.

Informazioni e adesioni segreteria Cipsi:  cipsi@cipsi.it  tel. 06.5414894

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