«È preoccupante l’arretramento del pubblico dalla cooperazione, in favore del privato. C’è un doppio grido di sofferenza nel mondo: di esclusione e di invisibilità di milioni di persone; di fallimento di un modello di sviluppo. Sono grida inascoltate. I cantieri di cooperazione solidale cominciati con questo seminario sono un’alternativa culturale nuova del mondo sociale, delle associazioni, del fare Rete per resistere alla ritirata del pubblico dalla cooperazione e dal sociale», ha affermato don Armando Zappolini, presidente del CNCA, nel suo intervento conclusivo al seminario “Aiuto – Non aiuto: cantieri di cooperazione solidale”, svoltosi giovedì 13 novembre a Roma.
In continuità Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione CIPSI: «La politica di ‘sviluppo’ nazionale ed europea da anni sta provocando danni nefasti alla società e alla convivenza. Che cosa si intende per sviluppo? Quello che ci ha portato sull’orlo del baratro di una crisi economica, sociale e ambientale senza ritorno, o quello di un nuovo modello di società equo, solidale e che tuteli i diritti di tutti i cittadini e la convivenza sociale? I nostri ‘cantieri solidali’ vogliono arrivare nei territori tra la gente, sostituendo ogni approccio di competizione con la cooperazione autentica, basata sulla relazione e sulla sussidiarietà. La cooperazione non è non deve essere il bancomat delle imprese: ci devono essere regole chiare».
Al seminario hanno partecipato circa 100 persone. Molti contributi di qualità dei relatori intervenuti. Audio integrale nel sito (www.cipsi.it). Il seminario si è svolto nell’ambito delle iniziative promosse da CONCORD Italia, in occasione del semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea, con il contributo della Commissione Europea e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione.