SAM_2902-620x264di Margherita Romanelli

Società frammentate da politiche di identità, l’esigenza di costruire ponti tra le società civili sulle sponde nord e sud del Mediterraneo, uscire da una lettura semplicistica dei ruoli e leggere la regione nella complessità degli stakeholder presenti. Questi i temi al centro del workshop “Mediterraneo: futuri in comune”, organizzato da GVC-LINK 2007 presso il Ministero degli Affari Esteri, all’interno del progetto “More and Better Europe”, promosso da Concord Italia nel quadro del Semestre Europeo. Esponenti delle società civili italiana, siriana, algerina, libanese e saharawi, istituzioni, università, centri di ricerca e media hanno partecipato al dibattito confrontandosi su modelli di welfare, spazi di partecipazione delle società civili e ruolo dei media nel creare inclusione e vicinanza tra le due sponde del Mediterraneo.

Molte ONG italiane lavorano in Medioriente e nel Mediterraneo, gestendo progetti rilevanti anche dal punto di vista delle relazioni con partner locali, rappresentativi delle proprie società civili. Riteniamo quindi che l’articolata fase di transizione in corso dalla fine del 2010 nelle sponde sud e sud-orientale del Mediterraneo ci riguardi a pieno titolo come attori delle società civili europee.

Quel che da quattro anni avviene nelle strade dei paesi arabi è un processo storico che durerà a lungo. E che nella sua cruda attualità ci ha travolto e continua a travolgerci, mettendo a nudo tutti i nostri limiti di analisi e comprensione. Quali esponenti delle società civili europee dobbiamo interrogarci in modo intelligente sulle cause profonde dei cambiamenti in corso abbandonando la posizione di giudici alla finestra di un edificio – l’Europa - pronto al crollo e affacciato in una piazza – il Mediterraneo - che è in tumulto ma che non può fare altro che rinascere. Ma la nostra rimessa in gioco non può che avvenire nella più stretta relazione con i nostri partner del sud-Mediterraneo.

Il seminario che si è tenuto il 18 novembre scorso alla Farnesina ed ha suscitato grande interesse tra i partecipanti vuole rispondere a questa esigenza; ha visto tra i relatori il Ministro Giampaolo Cantini, Direttore Generale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo; Omar Hallj, coordinatore dell'iniziativa per la Siria promossa dal "Common Space Initiative in Beirut"; Ziad Abdel Samad, direttore esecutivo dell'ANND, il network delle ong arabe per lo sviluppo, Mouloud Sahli, presidente dell'associazione Etoile Culturelle d'Akbou; Paolo Comoglio, Direttore Generale di COSV e in rappresentanza di LINK2007 per questo evento; Bianca Baumler, Outreach and Knowledge Management Officer della European Endowment for Democracy; Eva Ziedan, archeologa siriana; Lucia Goracci, giornalista e inviata per temi internazionali e Lorenzo Trombetta, giornalista ed esperto di Medio Oriente contemporaneo.

Dalla discussione è emersa la complessità delle tematiche che coinvolgono la regione nella ricerca di una soluzione che, partendo da esigenze diverse, non può che essere comune. Le necessità di rafforzare gli spazi di partecipazione per le organizzazioni della società civile, di trovare una formula che consenta di superare i conflitti, di creare luoghi reali di inclusione e negoziazione sono stati evidenziati come imprescindibili per la costruzione di futuri comuni. L’aiuto deve uscire dagli schemi fissi ed essere messo al centro dell’attenzione, incoraggiando la partecipazione congiunta di società civili, istituzioni e decision maker delle due sponde del Mediterraneo.

“Mediterraneo: futuri in comune” è la tappa di un percorso che mira a costruire strategie e policy condivise. A breve saranno pubblicati gli atti del workshop.

Mediterraneo: futuri in comune

Esponenti delle società civili italiana, siriana, algerina, libanese e sarharawi, istituzioni, università, centri di ricerca e media hanno partecipato al dibattito confrontandosi su modelli di welfare, spazi di partecipazione delle società civili e ruolo dei media nel creare inclusione e vicinanza tra le due sponde del Mediterraneo.
Il workshop “Mediterraneo: futuri in comune” è il primo appuntamento di un percorso, che mira a costruire strategie e policy condivise.

NUOVI PERCORSI PER UNO SVILUPPO INCLUSIVO – Paolo Comoglio

Intervista a Paolo Comoglio, direttore generale di COSV, in rappresentanza di LINK2007 per l'evento "Mediterraneo: futuri in comune".
"Oggi la crisi che riguarda l’assetto sociale, economico, politico ma anche valoriale di tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo, ci deve spingere a riflettere su quali sono i futuri che dobbiamo costruire e su come questi futuri non possano che essere necessariamente in comune."

CREARE SPAZI INCLUSIVI: mettere l’aiuto umanitario nel mezzo Omar Hallaj

Intervista a Omar Hallaj, coordinatore dell'iniziativa per la Siria promossa dal "Common Space Initiative in Beirut", nata per facilitare il dialogo strutturato tra decisori politici, intellettuali, esperti, attori della società civile, stakeholder e cittadini per la creazione di un contesto favolrevole allo sviluppo nazionale.
"La pace non è una semplice parola, richiede molto lavoro, concessioni e negoziazione e invece di mettere l’aiuto per lo sviluppo in questa o quella casella, bisogna mettere l’aiuto allo sviluppo nel mezzo e incoraggiare entrambe le parti ad avvicinarsi."

LE RELAZIONI ARABO-EUROPEE: ripensare il concetto di sviluppo Ziad Abdel Samad

Intervista a Ziad Abdel Samad, direttore esecutivo dell'ANND, il network delle ong arabe per lo sviluppo. L'ANND, con sede in Beirut, riunisce 30 ong e 9 network nazionali di 10 paesi arabi e dal 1999 si occupa della protezione dei diritti sociali ed economici.
Ziad Abdel Samad è anche presidente della Piattaforma delle ONG euro-mediterranee, un network che raggruppa 83 membri tra reti e organizzazioni nazionali e regionali.

I GIOVANI COME AGENTI DEL CAMBIAMENTO Mouloud Sahli

Intervista a Mouloud Sahli, presidente dell'associazione Etoile Culturelle d'Akbou. Dal 1976 l'associazione si occupa della promozione dei diritti umani, del coinvolgimento dei giovani nella cittadinanza attiva, nella lotta contro l'analfabetismo e in generale per la promozione della cultura algerina.
"Abbiamo messo i giovani al centro per dar loro gli strumenti per essere autonomi, per essere responsabili della situazione attuale, perché si possano esprimere, perché siano agenti del cambiamento e perché possano essere quegli attori in grado di gestire il proprio paese, essendo anche partecipi di un processo di solidarietà internazionale."

LA COOPERAZIONE ITALIANA NEL MEDITERRANEO Min. Gianpaolo Cantini

Intervista al Ministro Giampaolo Cantini, Direttore Generale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo.
"Mediterraneo -Medioriente è una delle regioni prioritarie della cooperazione italiana. Nel marzo 2014 sono state ridefinite le aree prioritarie della cooperazione italiana e sono appunto Mediterrano-Medioriente, Africa Orientale e regione del Sahel. Il Mediterraneo è una priorità per la quale l'Italia si è sempre battuta con coerenza all'interno dell'Unione Europea, per orientare i programmi e i fondi".

CREARE SPAZI INCLUSIVI: esperienze della società civile siriana Eva Ziedan

Intervista a Eva Ziedan, archeologa siriana. Ha lavorato come mediatrice linguistico-culturale per le Acli di Udine, attualmente residente in Libano dove collabora con il sito di informazione SiriaLibano.
"Sono molti gli attori coinvolti in questa guerra in Siria e quello che è importante da fare, secondo me, da parte dei paesi dell'Unione Europea è di aiutare la società civile in Siria. Se la società civile non è forte, anche se finisce la guerra si continuerà con una guerra civile senza fine."

L’UNIONE EUROPEA: CAPIRE, INTERVENIRE, INFLUENZARE. Partendo dalle società civili. Bianca Baumler

Intervista a Bianca Baumler, Outreach and Knowledge Management Officer della European Endowment for Democracy. La EED è una nuova istituzione indipendente che supporta attori locali per i cambiamenti democratici nei paesi del vicinato europeo.
"Se si ascoltano i bisogni degli attori dei paesi partner si diventa più forti, perché attraverso l’ascolto si comprende meglio la situazione e si può intervenire in modo più incisivo. E certamente il miglior modo per diventare un attore più forte è quello di avere influenza."

I MEDIA NEL MONDO ARABO: il ruolo del giornalista indipendente Lucia Goracci

Intervista a Lucia Goracci, Rainews24, giornalista e inviata per temi internazionali.
"Si sta verificando negli ultimi tempi una chiusura, un arretramento degli spazi dell'inviato indipendente. Questo non soltanto laddove il giornalista rischia di diventare parte in causa, ma anche per i colpi di coda degli ancien regimes mettono in discussione a loro volta la libertà di movimento del giornalista."

IL RACCONTO MEDIATICO: differenze di percezione Lorenzo Trombetta

Intervista a Lorenzo Trombetta, giornalista ed esperto di Medio Oriente contemporaneo, collaboratore su iniziative per la società civile.
"Dal mio punto di osservazione che per certi aspetti considero privilegiato anche se nel corso degli anni è diventato forse normale, riscontro sin dall'inizio della mia esperienza, ma oggi ancora di più in un contesto di polarizzazione confessionale, politico, ideologico, riscontro un vuoto, forse addirittura una crepa nella percezione dell'altro."

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