Le questioni migratorie legate alle trasformazioni dello sviluppo, alla continua crisi europea, e allo scenario geopolitico circostante, dai conflitti militari e sociali nel Mediterraneo alle nuove minacce terroristiche, continuano ad essere al centro dell’agenda politica a tutti i livelli, così come della vita quotidiana delle persone.
Il gruppo migrazioni e sviluppo degli organismi che fanno parte di Concord Italia, costituitosi grazie al progetto “More and better Europe” si deve misurare con questa difficile complessità. A partire dal principio della difesa della dignità e della vita umana delle persone che decidono di migrare, perché costrette o perché alla ricerca di opportunità di emancipazione, si è cercato di analizzare le politiche europee per proporne un cambiamento. Molto è stato il lavoro fatto. Si è cominciato con la condivisione dei temi di politica migratoria e di sviluppo, con la redazione di un documento di lavoro e di proposte che è stato presentato ai parlamentari europei ed italiani in occasione della commemorazione dei morti a Lampedusa il 3 ottobre. I contenuti elaborati sono stati utili per partecipare alla redazione di una Nuova narrativa sullo sviluppo nel Mediterraneo con le piattaforme Concord del Sud Europa, che è stata portata all’attenzione di tutta la rete degli organismi europei. Vi sono stati anche degli approfondimenti specifici come il lavoro sulla coerenza europea della politica migratoria con quella per lo sviluppo, e l’organizzazione di un workshop sulla politica europea con l’Africa in materia migratoria con un focus sul nuovo processo di Karthoum promosso dalla presidenza italiana dell’UE.
Questo lavoro ha portato alla creazione di un gruppo migrazioni e sviluppo anche nella rete europea di Concord. Mentre a livello politico si è cercato di influire sul Ministero affari esteri e della cooperazione internazionale dell’Italia, così come sulla Commissione europea, per la redazione delle Conclusioni del Consiglio Europeo su migrazioni e sviluppo, che sono state presentate a metà Dicembre 2014. Un successo per la presidenza italiana che però sconta ancora la questione fondamentale di una netta separazione e contraddizione tra dimensione interna ed esterna delle politiche migratorie.
A partire da queste Conclusioni si aprono diverse piste di lavoro per il gruppo migrazioni e sviluppo di Concord nel 2015. Innanzitutto la partecipazione al dibattito sulle migrazioni nell’agenda post-2015 e in particolare sulle misure di applicazione dei nuovi obiettivi, tra cui i mezzi finanziari, in vista della Conferenza di Addis Abeba in Luglio, e poi del summit delle Nazioni Unite in Settembre. Intanto occorrerà monitorare i cambiamenti nelle politiche migratorie europee, in considerazione anche dell’annuncio del Commissario Avramopoulos su un nuovo “comprehensive approach” che, sembra, prenderà in particolare considerazione le migrazioni nel Mediterraneo. E’ infatti annunciata una nuova Agenda Europea sulle migrazioni che dovrebbe comprendere anche la nuova comunicazione della Commissione europea per rilanciare la politica di cooperazione sulle migrazioni. Prevista nelle Conclusioni del Consiglio di dicembre scorso.
A tale proposito, i recenti attentati di Parigi e a Tunisia hanno aperto nel peggiore dei modi il 2015, accanto allo scempio degli attacchi terroristici si registra la pesante strumentalizzazione politica che in modo demagogico ed irresponsabile indica nelle migrazioni la causa del terrorismo, aizzando il fuoco dello scontro con l’Islam. Occultando le vere questioni di fondo, gli scontri di potere che si stanno giocando nel mondo islamico, tra sunniti e sciiti, tra diverse etnie, contro le minoranze, tra posizionamenti regionali (in particolare tra Iran, Arabia Saudita, Turchia) e gli interessi europei e statunitensi nell’area.
A fronte di questa complessità il gruppo migrazioni e sviluppo intraprenderà un essenziale percorso di incontri di lavoro, riflessione, condivisione e proposta verso parlamentari europei ed italiani. Percorso aperto a contributi, visto il bisogno che c’è di capire di più e meglio, per essere più efficaci nell’azione politica e di partecipazione al cambiamento.