a cura di Francesco Petrelli

Gli appuntamenti di questa difficile fase europea sui temi dello sviluppo vedono di qui alla fine dell’anno diversi momenti e vari passaggi che si svilupperanno nel corso del 2017. Proviamo a riepilogare i due principali, perché costituiscono le indicazioni dei percorsi che ci vedranno impegnati sia a livello nazionale che europeo.

Bilancio europeo per il 2017
Partiamo dal bilancio europeo per 2017 che ha tempi più brevi e che entro la fine di novembre dovrà essere approvato, anche per quello che riguarda il capitolo 4 relativo ai fondi per lo sviluppo. La proposta della Commissione è stata giudicata da CONCORD Europe molto preoccupante, perché da un lato propone un modesto adeguamento della componete della cooperazione pari al 6%, assolutamente inadeguata al raggiungimento dell’obiettivo dello 0,7% entro il 2030, fondamentale, come ribadito in tutte le sedi internazionali, se si vuole centrare uno degli obiettivi essenziali dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile. Dall’altro lato – fatto ancora più preoccupante – vengono proposte “nuove iniziative” per circa 1,3 miliardi di euro che prevedono una riallocazione verso attività di gestione della migrazione e delle frontiere. Il rischio, quindi, di dirottamento di risorse dall’aiuto e dai suoi scopi di lotta alla povertà è molto elevato.

In queste settimane si sta quindi svolgendo una forte azione di advocacy da parte di CONCORD, sia verso i governi europei che verso la Commissione Sviluppo, proponendo al Parlamento Europeo, che in questo cruciale passaggio ha la possibilità di dire la sua, emendamenti correttivi.

Consenso per lo sviluppo
Il documento di “Consenso” sulle politiche di sviluppo è il pilastro su cui si baseranno la strategia e la realizzazione delle politiche europee nei prossimi anni. La prossima tappa del processo di consultazione sarà la proposta di un documento da parte della Commissione Europea il 22 novembre. Il processo poi proseguirà attraverso un “dialogo strutturato” che dovrà coinvolgere gli stati membri e tutti gli attori secondo il metodo multistakeholder, per poi essere approvato nella primavera del 2017.

CONCORD Europe sta partecipando attivamente alla consultazione con un’apposita Task Force, della quale facciamo parte, ha risposto al questionario e sta prendendo parte ai vari momenti di consultazione, come quello tenutosi il 19 ottobre a Bruxelles con il Direttore di DG-DEVCO Stefano Manservisi.

La posizione e le principali richieste e raccomandazioni di CONCORD sono state raccolte in un documento di sintesi che si può trovare QUI.

Al centro delle raccomandazioni di CONCORD ci sono la revisione e l’aggiornamento di un Consenso che vada nella direzione di un approccio di tipo sistemico, che metta a fuoco e integri le tre dimensioni (sociale, economica ed ambientale) proposte dall’Agenda 2030.

Si sottolinea in particolare la necessità di modificare le asimmetrie delle strutture di potere che sono alla base della povertà e della diseguaglianza crescente non solo tra i paesi, ma anche al loro interno. Riconoscendo una funzione positiva all’Unione e agli stati membri, si chiede non solo il rispetto degli impegni adottati, ma anche la condivisione degli obiettivi e il rispetto dei principi, ponendo l’enfasi sulla necessità che, non solo l’Unione in quanto tale, ma anche gli stati siano pienamente impegnati nel raggiungimento degli obiettivi.

Infine, viene chiesta trasparenza e proattività nel processo di consultazione che deve essere pubblico, reale ed effettivo, ancorché basato sulla bozza della proposta della Commissione.

A livello italiano si tratta di chiedere momenti qualificati e strutturati di consultazione sul Consenso europeo nell’ambito del Consiglio Nazionale della Cooperazione e nei Gruppi tematici che ne alimentano il lavoro, a partire dalla fine del 2016, quando sarà diffuso il documento della Commissione Europea. Già in questa prima fase una prima discussione si è svolta nel Gruppo che si occupa dell’Agenda 2030.

*Portavoce di Concord Italia – Oxfam Italia

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