Norme più semplici e un approccio più flessibile perché la Politica Agricola Comune (PAC) dell’UE porti a risultati concreti nel sostenere gli agricoltori e guidi lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura dell’unione: sono queste le idee cardine della comunicazione del novembre scorso della Commissione europea su “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”.

Impegnarsi in una transizione verso il consumo e la produzione di cibo sostenibile è una grande sfida per l’Europa nel quadro degli SDGs. L’imminente riforma della PAC offre un’opportunità unica, a vantaggio degli agricoltori e del futuro dell’alimentazione.

Concord Europa ha risposto all’inizio di quest’anno alla consultazione pubblica sulla modernizzazione della PAC, sottolineando l’impatto negativo della politica agricola dell’UE sui piccoli produttori alimentari nei paesi in via di sviluppo. Secondo la Commissione, «la PAC è e continuerà ad essere coerente con la politica di sviluppo dell’UE».

La comunicazione indica che «un’ulteriore liberalizzazione degli scambi permetterà alle persone un’adeguata alimentazione al di fuori dell’Europa». Ma la fame non è dovuta alla mancanza di disponibilità di cibo, bensì alla povertà che si traduce in una mancanza di risorse per produrre o accedere al cibo. Inoltre, la sovrapproduzione in Europa negli ultimi decenni non ha di certo alleviato la fame. Per Concord Europa, la comunicazione sulla PAC non affronta il tema sociale e quello degli impatti ambientali della politica di sviluppo.

Leggi la lettera di Concord

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